Unisci la mia prima uscita con i nuovi amici di Bikers Liguria alle mie prime riprese video e siamo subito a Gavi. Facciamo un passo indietro: un paio di settimane fa gli algoritmi di facebook mi propongono un contenuto che secondo Zuckerberg potrebbe fare al caso mio: si tratta di un post di Bikers Liguria, con tanto di itinerario domenicale completo. Incuriosito inizio a scorrere la pagina del gruppo e trovo migliaia di persone con la mia stessa malattia. Mi butto senza esitazione e confermo la mia presenza al primo motogiro utile.

L’itinerario pianificato

Montiamo in sella

Appuntamento di buon’ora al parcheggio dell’Ikea di Genova Campi. Arrivo con discreto anticipo e ne approfitto per andare a fare il pieno al serbatoio. Il resto del gruppo già si conosce, ma rompiamo subito il ghiaccio con le presentazioni di rito e un po’ di convenevoli mentre attendiamo eventuali aggiunte dell’ultimo minuto. All’ora stabilita, il nostro Cicerone Claudio da il via libera alla partenza di quel piccolo manipolo di centauri che non si sono lasciati spaventare dalle previsioni meteo e dalle nuvole cariche di pioggia che aleggiano sopra le nostre teste. “Non saranno quattro gocce a rovinarci la domenica, giusto?”.

Il videoracconto

Ci mettiamo in marcia come bravi scolaretti dall’andatura morbida e puntiamo al Passo dei Giovi. Raggiunta Busalla deviamo per la provinciale di Crocefieschi prima di una breve sosta caffè in quel di Vobbia dove ci accoglie orgogliosamente uno striscione personalizzato del Genoa mentre dal cielo una fastidiosa pioggerellina inizia a bagnare le nostre visiere. Caffè, focaccia e quattro chiacchiere per conoscerci meglio prima di indossare le cerate e rimontare in sella.

Iniziamo ad aggredire i tornanti della provinciale che ci porterà ai 600 metri s.l.m. di Mongiardino Ligure attraversando vallate brulle contornate da alberi spogli. Le temperature non son certo primaverili, tanto da sentire quella scivolosità invernale accompagnata da qualche brividino in uscita di curva. Con un occhio al cielo e uno alla strada deviamo alla volta di Grondona per poi attraversare Arquata Scrivia e raggiungere il comune di Gavi dove ci godremo una meritata pausa pranzo.

Il programma iniziale era quello di proseguire alla volta Ovada per poi scendere verso mare sfiorando Sassello e poi goderci le curve e i panorami mozzafiato del Passo del Faiallo. Proprio da qui però ci giunge notizia di una precipitazione talmente intensa da non riuscire a vedere a un palmo di naso. E il meteo ci mette la ciliegina sulla torta: si sta spostando verso di noi. Decidiamo con un po’ di rammarico di affrettare il rientro e avvicinarci a casa attraverso il Passo della Bocchetta.

Dopo i saluti di rito, la mia sete di curve non era ancora appagata. Guardando il cielo plumbeo sarebbe stato saggio prendere l’autostrada per affrettare il ritorno, ma ero già nelle vicinanze di Molassana, e sentivo il canto soave della SS45 della Val Trebbia che mi incantava come fosse una sirena.

L’itinerario

Ignoro i consigli dei nuovi amici di moto e cedo con immenso piacere alla tentazione. La strada è umida ma godibilissima e la lascio scorrere fino alla Colla di Boasi dove imboccherò la galleria per poi raggiungere le porte della Val Fontanabuona. Mi direte: avresti potuto imboccare direttamente il traforo di Bargagli! Verissimo, avrei fatto prima, ma perché negarsi il fascino delle rapide curve della strada di Boasi? La Fontanabuona scorre sotto le ruote del Gs fino a Monleone. Poi a Pian dei Manzi l’ultima deviazione di giornata, quella che mi porterà a casa dopo aver affrontato l’ultimo valico: il Passo della Crocetta.

Lungo il tragitto mi fermo per un saluto a casa di amici. La mia idea? Due chiacchiere e un bicchiere di vino e poi tutti a casa… E invece no, arriva la fatidica domanda: “Matte, ti fermi a mangiare qualcosa con noi? Il frigo è vuoto, ma qualcosa organizziamo”. La mia resistenza è stata pari a quella di un bambino che ha il via libera dei genitori in un negozio di caramelle. E così, dopo aver gustato quattro succulente portate, altrettante bottiglie di vino, caffè e ammazzacaffè la considerazione finale esce spontanea:: “Per fortuna che avevate il frigo era vuoto!!!”.

tme

Giornalista, fotografo e motociclista. Il connubio ideale? Unire le tre passioni raccontando i miei giri in moto. Peccato però che non sia il mio lavoro

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