Passo Zovallo Val Nure

Posto a 1.401 metri s.l.m. in provincia di Parma, a una manciata di chilometri dalla Val d’Aveto e dal confine con la Liguria, il Passo Zovallo è uno dei valichi più alti dell’Appennino ligure. È attraversato dalla SS654 di Val Nure che, per quanto sia abbastanza piacevole da percorrere, è sicuramente la via meno suggestiva tra le tre che si intersecheranno alla bandiera giapponese del vicino Passo del Tomarlo, dove la SS654 andrà a confluire dopo aver costeggiato in falsopiano le pendici orientali del Monte Maggiorasca.

Il video racconto del Passo Zovallo

Di questo passo non ho molto da raccontarvi. A mio gusto personale, è semplicemente una pratica via di collegamento con il Piacentino, Ferriere e Farini. L’asfalto è quasi sempre in brutte condizioni; la strada è piena zeppa di dossi, avvallamenti, crepe e cantieri; non offre scorci panoramici particolarmente suggestivi se non sbirciando tra le fronde degli alberi ed anche una volta arrivati in cima… beh in realtà non saprei dirvelo: non mi sono mai fermato perché si trova in corrispondenza di una piacevole curva ampia e veloce in falsopiano, e soprattutto perché – se lo state affrontando in direzione Liguria – da quel momento in poi la strada si farà davvero interessante, qualunque direzione prendiate al bivio “del Giappone”.

NOTA: Quando scorgete un cartello di pericolo con tanto di pannello integrativo “strada deformata”… non fate come me: fidatevi e prestate attenzione, soprattutto se state scendendo dal Passo Zovallo in direzione Piacenza. Alla mia prima volta su questa strada ho avuto l’impressione di trovarmi sulle montagne russe, specie nel punto in cui, dopo uno degli innumerevoli dossi, la strada degrada improvvisamente regalandoci un salto alla cieca, del tutto inatteso (a salire, come nel video, le precarie condizioni del fondo stradale hanno invece effetti meno impattanti sulla guida).

Ultimi motogiri attraverso il Passo Zovallo

tme

Giornalista, fotografo e motociclista. Il connubio ideale? Unire le tre passioni raccontando i miei giri in moto. Peccato però che non sia il mio lavoro

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